venerdì 20 dicembre 2013

I nuovi dossi di Orzinuovi sono illegali?

In via Brunelleschi, a Orzinuovi, sono comparsi due nuovi e ingombranti dossi.

Sono legali, ovvero conformi al Codice della Strada (CdS), oppure no?

Vediamolo molto rapidamente…

L'Art. 42 del CdS introduce i "Segnali complementari", e tra questi si trova la definizione dei dossi, al comma 2:
Sono, altresì, segnali complementari i dispositivi destinati ad impedire la sosta o a rallentare la velocità. 
Il comma 3 continua:
Il regolamento stabilisce forme, dimensioni, colori e simboli dei segnali complementari, le loro caratteristiche costruttive e le modalità di impiego e di apposizione. 
Come devono essere realizzati lo spiega  quindi il Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada - Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 (in Suppl. ord. alla Gazz. Uff., 28 dicembre 1992, n. 303) e successive modificazioni. 

Il regolamento citato all'Art. 179 riporta due notizie interessanti.

La prima è relativa alle strade in cui possono essere posizionati, la seconda è quella relativa alla loro conformazione.
5. I dossi artificiali possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residences, ecc.; possono essere installati in serie e devono essere presegnalati. Ne è vietato l'impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento. 
6. I dossi di cui al comma 4, sono costituiti da elementi in rilievo prefabbricati o da ondulazioni della pavimentazione a profilo convesso. In funzione dei limiti di velocità vigenti sulla strada interessata hanno le seguenti dimensioni: a) per limiti di velocità pari od inferiori a 50 km/h larghezza non inferiore a 60 cm e altezza non superiore a 3 cm; b) per limiti di velocità pari o inferiori a 40 km/h larghezza non inferiore a 90 cm e altezza non superiore a 5 cm; c) per limiti di velocità pari o inferiori a 30 km/h larghezza non inferiore a 120 cm e altezza non superiore a 7 cm. I tipi a) e b) devono essere realizzati in elementi modulari in gomma o materiale plastico, il tipo c) può essere realizzato anche in conglomerato. Nella zona interessata dai dossi devono essere adottate idonee misure per l'allontanamento delle acque. Nelle installazioni in serie la distanza tra i rallentatori di cui al comma 4, deve essere compresa tra 20 e 100 m a seconda della sezione adottata. 
Si notino le parti in grassetto.

  • Primo punto: i dossi sono in prossimità di un percorso preferenziale dei mezzi di soccorso, perché la sede della Croce Verde è proprio dietro l'angolo in via Pavoni (vedi immagine allegata). Le ambulanze e auto mediche saranno costrette a percorrerli, e questo viola il regolamento di attuazione del CdS.
  • Secondo punto: se il limite di quella strada è 50 km/h, come mi sembra, o comunque a meno che non sia di 30 km/h o meno, i dossi non possono essere realizzati in conglomerato cementizio (come invece sono stati fatti) ma devono essere realizzati con elementi modulari in gomma.
  • Terzo punto: se anche il limite fosse di 30 km/h (ma allora ci deve essere idonea segnaletica) comunque non potrebbero essere più alti di 7 cm, e così a occhio mi sembra lo siano, e quindi violano il regolamento citato.

Alla luce di queste tre considerazioni emerge chiaramente che i dossi citati sono illegali in quanto non conformi al regolamento di attuazione del CdS.

Quali sono i problemi che si possono prospettare a seguito di queste violazioni del regolamento di attuazione del Cds? Se un orceano dovesse subire un incidente (cadere con il motorino, ad esempio) o danneggiare la sua auto ci sarebbero gli estremi per una rivalsa nei confronti dell'Amministrazione? E se si danneggiasse un mezzo di soccorso e questo provocasse un rallentamento nei soccorsi, potrebbe questa violazione del CdS essere ritenuta concausa dell'accaduto?

Mi rendo conto della necessità di far rallentare le auto su quel tratto rettilineo di strada, ma non si possono violare le regole e le norme per compensare o riparare ad una errata e scadente progettazione urbanistica. Il problema c'è, ma la soluzione giusta non è questa: la violazione del CdS da uno degli enti preposti a farlo rispettare appare ai cittadini certamente poco corretto e poco coerente.


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