mercoledì 14 novembre 2012

Liberale, liberista, libertario, destra sociale... che caos!

Nel dibattito di questi giorni tra amici e conoscenti sento spesso usare le "etichette" che identificano un certo modo di pensare o di intendere la politica e la sua classificazione.
Da parte di alcuni c'è spesso confusione nell'utilizzo dei vari termini, mi preparo quindi questo "bigino" sperando che sia utile anche ad altri.
Per evitare strumentalizzazione, indico che la fonte è per tutte le definizioni Wikipedia. Forse non è il meglio dal punto di vista filosofico, ma la giudico relativamente imparziale e sintetica.

LIBERTARISMO - LIBERTARIO
Libertarismo, dal francese libertaire, è un termine che indica un'ideologia che si basa sulla libertà come valore fondamentale, anteponendo la difesa della stessa ad ogni autorità o legge, ed è quindi sinonimo di anarchismo.[1] Il libertarismo mira cioè ad una forte limitazione o ad una eliminazione del potere dello Stato e alla massimizzazione della libertà individuale e politica.[2]


LIBERALISMO - LIBERALE
Il liberalismo è un insieme di dottrine, definite in tempi e luoghi diversi durante l'età moderna e contemporanea, che pongono precisi limiti al potere e all'intervento dello stato, al fine di proteggere i diritti naturali, di salvaguardare i diritti di libertà e, di conseguenza, promuovere l'autonomia creativa dell'individuo.
Storicamente il liberalismo nasce come ideale che si affianca all'azione della borghesia nel momento in cui essa combatte contro le monarchie assolute e i privilegi dell'aristocrazia a partire dalla fine del XVIII secolo. Le matrici filosofiche del liberalismo sono il giusnaturalismo, il contrattualismo e l'illuminismo nella sua accezione individualistica e razionalistica.
Il liberalismo ha contribuito a definire la concezione moderna di società, intesa come somma ed espressione delle varietà e singolarità umane, concernenti sia l'ambito spirituale come la sfera materiale.
Inoltre il liberalismo è probabilmente la dottrina che ha più influenzato la concezione moderna della democrazia: si parla infatti di "liberaldemocrazia" in modo generico per indicare una moderna democrazia che non sia basata esclusivamente sulla volontà della maggioranza ma - anche e soprattutto - sul rispetto delle minoranze.

LIBERISMO - LIBERISTA
Il liberismo (o liberalismo economico) è una teoria economica, filosofica e politica che prevede la libera iniziativa e il libero mercato mentre l'intervento dello Stato nell'economia si limita al massimo alla costruzione di adeguate infrastrutture (strade, ferrovie, ponti, autostrade, tunnel, in certi casi perfino edifici etc.) che possano favorire il mercato.
Il liberismo è considerato da molti come l'applicazione in ambito economico delle idee liberali, sulla base del concetto "democrazia vuol dire libertà economica" coniato da Friedrich von Hayek.
I filosofi del diritto di orientamento liberista, come ad esempio Bruno Leoni, si considerano in antitesi con il pensiero del filosofo del diritto Hans Kelsen, che definiscono "statalista".
È una filosofia economica atta a sostenere e promuovere il sistema capitalistico. La sua ideologia, orientata al libero mercato, va in contrasto con il mercantilismo, l'economia keynesiana ed il socialismo[1].

DESTRA SOCIALE

La destra sociale è una posizione ideologica e politica italiana nell'ambito dell'ideologia della destra che viene coniugata con la giustizia sociale.
Si caratterizza per una visione partecipativa della politica e per contenuti programmatici nel campo dell'economia politica che possono fare riferimento al corporativismo fascista, o alla socializzazione della RSI, come alla Dottrina sociale della Chiesa cattolica.
In campo politico sono vicini al tradizionalismo, all'identitarismo e al conservatorismo nazionale, e non al conservatorismo classico, rifutando sia il materialismo che il liberalismo.

Nessun commento:

Posta un commento