martedì 24 settembre 2013

Elezione Ordine Ingegneri: cosa resterà

Sono in corso le elezioni per il rinnovo del consiglio dell'Ordine degli Ingegneri di Brescia.
Per la prima volta c'è una vera campagna elettorale, con promesse, accuse reciproche, rimbalzi di colpe e responsabilità su cosa si doveva fare e non è stato fatto.
In particolare una buona parte del consiglio uscente cerca di mostrare quanto ha fatto finora, puntando sulla continuità. I nuovi candidati invece rivendicano la necessità di rinnovare, e puntano sulla discontinuità. Ho già espresso il mio voto e non voglio darne più pubblicità di quanto già fatto altrove, però credo siano utili alcune considerazioni.

La prima considerazione è su come si sta svolgendo la campagna elettorale. Se offri cene, aperitivi, paghi società private per fare telefonate a tappeto agli iscritti, se mandi lettere a raffica e produci materiale propagandistico di qualità grafica e tipografica elevata, credo che sia naturale che cominci a far nascere il sospetto che il tuo servizio per l'Ordine abbiamo molto poco di pro-bono e nasconda, in maniera anche poco velata, degli interessi economici. A meno di non avere particolare predisposizione per la beneficenza, di cui in tal caso mi compiaccio.
Altri candidati invece preferiscono l'email e i canali social (Facebook e Linkedin), facendo in alcuni casi scivoloni madornali. Cito due esempi. Il primo mi scrive più o meno "abbiamo frequentato ingegneria negli stessi anni, non ti ricorderai di me... ma votami" e poi usa 150 righe per declamare cosa farebbe lui all'Ordine, quando ne sarebbero bastate 5 e un bel link ad una pagina esterna. Se sai già che non mi ricorderò di te ai tempi di ingegneria, evita di farvi riferimento no? O vuoi annegare anche stavolta nell'oblio facendomi pensare che se non ti davo credito allora perchè mai dovrei dartelo ora?
Un altro mi dice che "mi scrive perchè mi ha visto ai corsi organizzati all'Ordine"... mi piacerebbe mandargli 10 foto tipo identificazione segnaletica e chiedergli se saprebbe scovarmi tra i 9 sconosciuti. Lo dico perchè mi è capitato di vederlo nei corridoi e salutarlo, e sentire un saluto distaccato del tipo "ma chi cavolo è questo?".

La seconda considerazione è su cosa resterà di queste elezioni. Ci saranno vincitori (14) e vinti (gli altri), ma soprattutto mi preoccupano gli inasprimenti dei rapporti tra colleghi che erano da una parte piuttosto che dall'altra. Ho visto lanci di accuse dirette e indirette, non mi interessa se a ragione o meno, ma parole sono state dette e sarà difficile farne tabula rasa quando tutto sarà finito, come invece viene bene ai politicanti di professione. Queste elezioni hanno generato un interessante dibattito interno che, come accade nella politica nazionale, qualcuno con un ego più grande della sua persona ha trasformato da una discussione sui temi ad una discussione sulle persone. Sono le persone che portano avanti i temi, è vero, ma avere l'ultima parola non vuol dire avere ragione. L'ho imparato alle elementari, quando quello più grande ti portava via il pallone se non gli facevi fare gol. Infatti sarò anche diventato un pessimo calciatore, ma ho sviluppato un notevole ribrezzo per i prepotenti.

Abbiamo trasformato un momento di dialogo interno e crescita in una sorta di faida tra chi vuole mantenere lo status quo (e crede che sciorinando i numeri e i titoli si diventi autorevoli, non pensando che se sei da un decennio negli organi direttivi di un'organizzazione aver fatto qualcosa non è meritorio, è obbligatorio!) e chi vorrebbe dare un'aria di novità, e deve lottare contro i giganti perchè non ha appoggi in alto loco. Qualcuno ha voluto trasformare un'opportunità in un'occasione, ed è un peccato. Perchè 4.400 professionisti, che si destreggiano con dignità tra crisi economica e senso del dovere, meritano molto di più delle beghe di cortile di un gruppetto che si ricorda della loro esistenza solo in questi giorni, invitandoli ad aperitivi e riempiendoli di sorrisi e strette di mano quando prima non si erano degnati nemmeno di rispondere alle loro email.

Buon voto a tutti quanti.

1 commento:

  1. Grazie di avere messo nero su bianco quello che pensano tutti, almeno tutti quelli con cui ho parlato io! Alle elementari ho imparato anche l'educazione, per cui, se uno ti saluta, tu lo saluti. Ho imparato ad avere rispetto delle altre persone, sempre. E in questo momento, forse, il rispetto è andato a farsi benedire. Ne sono molto dispiaciuta, ma possiamo imparare qualcosa anche da questo!

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