giovedì 9 agosto 2012

La soddisfazione del partecipare c'è ancora. E in politica?


In clima di olimpiadi vediamo atleti che piangono di gioia per una vittoria e altri che piangono per una sconfitta.
Condivido la reazione di entrambi... Quando fatichi per anni con allenamenti duri e per un soffio ti scappa la posizione da podio hai tutti i motivi per essere arrabbiato..!
Nel mio piccolo vedo alle garette amatoriali volti soddisfatti per una decina di secondi in meno al km, amici che vedono l'occasione della gara per unirvi una bella rimpatriata (vero Rudy, Fede e Max?) oppure (come il sottoscritto) che ogni volta arrivano impreparati e si stupiscono del risultato e dicono "la prossima volta arriverò pronto, allora sì...!".
Insomma mi guardo queste olimpiadi, spesso non conoscendo le regole della singola disciplina, pensando che se affrontassimo i nostri problemi (politici, economici, sociali, ecc..) con la determinazione di un atleta potremmo fare molto di più.
L'immobilismo fisico della nostra classe dirigente (o anche digerente... possiamo dire) diventa immobilismo politico e decisionale. L'avversario però ha gambe buone e tanto fiato, ma loro non se ne sono ancora accorti.

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